Per l’anno della fede consiglio la lettura di Santa Caterina da Siena (Il dialogo della divina provvidenza) e Santa Ildegarda di Bingen (Il libro delle opere divine). Due libri che sono il frutto dei colloqui che Caterina e Ildegarda ebbero con l’Eterno Padre.

 

I libri, dato il costo elevato, si possono anche trovare nelle biblioteche dei seminari. A mio parere sono due libri fondamentali per noi cattolici, da leggere assolutamente! In questi scritti è la voce di Dio che si fa sentire, è la sua Grazia che passa attraverso queste splendide Sante e dottori della chiesa! Buona lettura!

 

 

Caterina da Siena

DIALOGO DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Versione in italiano corrente – Terza edizione

ISBN: 978887094-711-3 dimensioni: 140×210 mm rilegatura: cartonato collana: Domenicani pagine: 480 anno: 2008

http://www.bol.it/libri/Dialogo-divina-provvidenza/Caterina-da-Siena-santa/ea978887094711/

Prezzo di copertina: € 29,00
Prezzo BOL: € 24,65
Risparmio: € 4,35

È il capolavoro della letteratura mistica, frutto dei colloqui che Caterina ebbe con l’Eterno Padre durante le estasi. Nonostante fosse illetterata, anzi analfabeta, si preoccupò di dettare il Dialogo ai suoi discepoli. Molteplici sono i temi trattati: il peccato, i vizi e le virtù, il desiderio e l’amore, la discrezione e la misericordia, la preghiera, la meditazione interiore e la ricerca della verità. Particolarmente appassionata sono i capitoli dedicati alla misericordia del Padre che si manifesta nell’incarnazione di Gesù Cristo, il quale è chiamato da Caterina «ponte» tra Dio e l’umanità intera. Paolo VI ha proclamato santa Caterina da Siena «Dottore della Chiesa»: i suoi scritti sono insegnamento autorevole della fede cristiana. Successivamente è stata proclamata Patrona d´Italia e d´Europa. Presentazione di Raimondo Spiazzi. Premessa di Maria Adelaide Raschini. Versione in italiano corrente di Maria Adelaide Raschini. Terza edizione.

 

 

 

Il libro delle opere divine. Testo latino a fronte

di Ildegarda di Bingen (santa)

 

Nel Liber divinorum operum (Libro delle opere divine), scritto fra il 1163 e il 1174, l’autrice sintetizza i concetti teologici, le conoscenze scientifiche, le speculazioni relative al funzionamento della mente dell’uomo ed della struttura del cosmo. Un testo davvero impressionante per la completezza dell’esposizione e per le sue conclusioni. Il punto di partenza e di arrivo delle sue analisi antropologiche e cosmologiche è l’attività creatrice di Dio. Fede e ragione, in santa Ildegarda, combaciano perfettamente: «L’uomo, in effetti, Egli lo creò a sua immagine e somiglianza; in esso Egli iscrisse, con fermezza e misura, la totalità delle creature. Da tutta l’eternità la creazione di questa opera, la creazione dell’uomo, era prevista nel suo consiglio. […] Attraverso di me in effetti ogni vita si infiamma. Senza origine, senza termine, io sono quella vita che persiste identica, eterna. Quella vita è Dio. Essa è perpetuo movimento, perpetua operazione, e la sua unità si mostra in una triplice energia. L’eternità è il Padre; il Verbo è il Figlio; il soffio che collega i due è lo Spirito Santo» e il perpetuo movimento è intriso di ineffabile e incommensurabile amore. È in questo libro che Ildegarda anticipa la raffigurazione celeberrima dell’uomo al centro di un cerchio (la perfezione), che realizzerà Leonardo da Vinci (1452-1519) quattro secoli più tardi. Le  opere scritte della «Sibilla del Reno» riguardano anche il futuro del mondo e della Chiesa. Le sue visioni sugli ultimi tempi hanno avuto un grande influsso sul pensiero escatologico medioevale. Ildegarda parlò degli errori e dei peccati del clero, parlò della crisi della Fede, alla quale Benedetto XVI dedica, a partire dall’11 ottobre 2012 un anno intero. Nello Scivias ella afferma, per bocca di Dio: «[…] si prevede ancora la terribile prova dei suoi [di Cristo] membri [del Corpo mistico, ovvero la Chiesa] […]. La figura di donna che prima avevi visto accanto all’altare, è la sposa del Figlio di Dio… Le macchie che coprono il suo ventre, sono le numerose sofferenze sopportate da lei nella sua lotta contro il figlio della perdizione, cioè contro Satana. Questi però viene colpito potentemente dalla mano di Dio. […]. È la rivelazione della potenza di Dio, sulla quale si appoggia la sposa di mio Figlio. Si manifesterà nel candido splendore della fede, quando dopo la caduta del figlio della perdizione molti torneranno verso la verità, in tutta la bellezza che splenderà sulla terra». L’esistenza e gli scritti di questo Dottore sono un mirabile impasto di terra e di Cielo: Ildegarda, con linguaggio talvolta virile e talaltra sinfonico, costituito da potenza e grazia insieme, affrontò i temi della teologia con sicurezza e prontezza, forte dell’assistenza dello Spirito Santo. Il suo dire coraggioso e la sua azione determinata e ricca di autorità possiedono l’impeto e la forza di chi è stato direttamente incaricato da Dio di contribuire alla costruzione delle mura della Città Celeste.