Sant’ Efrem il Siro
Lotta contro le tentazioni:
“Se ti viene in mente un cattivo pensiero, grida, con lacrime al Signore: «Signore, sii buono con me peccatore! Perdonami, o amico degli uomini. Signore, allontana il male da noi!».
Certo, il Signore conosce i cuori: sa quali pensieri sorgono da un animo cattivo, ma sa anche quali pensieri vengono in noi versati dalla stizza amara dei demoni. Tuttavia sappilo: più tu combatti e resti fedele nel servizio del Signore, più i tuoi sensi e i tuoi pensieri verranno purificati. Infatti, nostro Signore Gesù Cristo ha detto: Ogni ramo che in me porta frutto, io lo purificherò, perché porti frutto maggiore (Gv 15,2). Solo abbi la più sincera volontà di farti santo! Il Signore ama e appoggia col suo aiuto coloro che sono zelanti e lavorano per ottenere la salvezza dell’anima.
Senti ora un esempio, che ti illustra i cattivi pensieri. Quando l ’uva vien colta dalla vite, gettata nel torchio e pigiata, produce il suo mosto, che viene raccolto in vasi. E questo mosto, all’inizio, fermenta tanto forte, come se bollisse al fuoco più acceso in una caldaia; anche i vasi migliori non riescono a contenerne la forza, ma si rompono per il suo calore. Ciò avviene con i pensieri degli uomini, quando essi si elevano da questo mondo vano, e dalle sue cure, alle realtà celesti. Allora gli spiriti cattivi che non ne possono sopportare il fervore, conturbano in mille modi la mente dell’uomo, cercando di suscitarvi una tetra burrasca, per rovinare e squarciare il vaso, cioè l’anima, riempiendola di dubbi e rendendola infedele.”
(Sant’ Efrem il Siro, Da “Ammonimento ai monaci egiziani, 10,2”)
Come reprimere i moti carnali:
“Quando sorge in te la ribellione della carne, non aver paura e non perderti d’animo, perché altrimenti incoraggeresti contro di te il nemico, che instillerebbe in te i suoi pensieri, dicendoti: «Ti è impossibile spegner l’ardore, che ti tormenta, senza soddisfare queste brame». Se egli in questo modo ti ferisse, presto ti supererebbe e deriderebbe poi la tua debolezza. Ma tu, pieno di fiducia, resta unito al Signore ed effondi dinanzi alla sua bontà le tue lacrime e le tue preghiere; egli ti ascolterà, sollevandoti dalla fossa infelice dei pensieri impuri e dalla palude delle fantasie vergognose, ponendo i tuoi piedi sulla roccia salda della castità. Così vedrai venire a te il suo aiuto.
Persevera dunque in pazienza, non addormentarti nei tuoi pensieri, non stancarti di attingere l’acqua abbondante, perché il porto della vita è vicino. Mentre ancora parlerai, Dio ti dirà: «Eccomi, sono qui!». Egli attende a osservare la tua battaglia, per vedere se tu al peccato sai resistere fino alla morte. Non scoraggiarti, dunque, perché egli non ti abbandona. Ma anche il coro dei santi angeli, e la schiera tetra degli spiriti cattivi osservano la tua battaglia: gli angeli, se vinci, ti porgono una corona; gli spiriti cattivi, se tu vieni travolto, ti coprono di insulti. Gli angeli combattono con zelo per te, ma anche gli spiriti cattivi ce la mettono tutta contro di te, amico di Cristo. Sta’ dunque all’erta, non contrastare i tuoi amici e non farti amico dei tuoi nemici: chiamo amici tuoi i santi angeli; tuoi nemici, invece, gli spiriti impuri.
Nessun luogo è celato agli occhi di Dio, ai suoi occhi non vi è tenebra alcuna, o fratello. Non lasciarti perciò ingannare dall’avversario perché tu sei sempre vicino ai piedi del Signore. Non essere indifferente. Sta scritto infatti: Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi (Is 66,1). Non essere dunque trascurato nel tuo intimo, ma fatti coraggio, perché chi ti aiuta è vicino. Ascolta come dice il profeta: Tutti i popoli mi avevano circondato, ma nel nome del Signore mi sono difeso da loro. Mi avevano circondato come api il favo, avevano divampato come fuoco tra le spine, ma nel nome del Signore mi sono difeso da loro. Ero stato colpito e urtato, perché cadessi, ma il Signore mi ha sorretto e accolto. Mia forza e mia lode è il Signore, egli è stato la mia salvezza (Sal 117,10-15).
Persisti dunque coraggioso nella battaglia, per venir trovato desto e vigilante, e ottenere la corona della vita che il Signore ha promesso a coloro che lo amano.”
(Sant’ Efrem il Siro, Da “La vigilanza, 3,1”)