Un sacerdote risponde
Considerazioni sulla masturbazione
Quesito
Caro Padre Angelo, mi piacerebbe porgerle alcune domande riguardanti la morale cattolica. 1) Il Catechismo della Chiesa Cattolica ritiene, in perfetto accordo col Decalogo biblico, che la masturbazione è un peccato grave. E’ esso veniale o mortale? 2) La psicanalisi ha da tempo capito che la masturbazione è un atto naturale e comune a tutti gli uomini, che favorisce la produzione degli ormoni androgini. Gli impulsi sessuali, che se non erro la Chiesa non considera peccaminosi (dopotutto non vedrei perchè debbano essere considerati tali visto che sono, per così dire, involontari e insiti alla natura stessa dell’uomo), sono all’origine della masturbazione stessa. Nella fase adolescenziale, durante la pubertà, è in corso la formazione fisico-psicologica dell’individuo che porta a dei momentanei squilibri ormonali. Questo porta il ragazzo a conoscere il proprio corpo, a provare le prime attrazioni verso il sesso opposto, a compiere masturbazione che, vista in quest’ottica scientifica, diviene un modo per “formare” la propria natura sessuale. Molti adolescenti cattolici praticanti, come me, sono spesso assaliti da forti sensi di colpa e tristezza dopo l’atto, ma è anche vero che tutti i ragazzi si masturbano, allora mi chiedo: è possibile che Dio, creatore dell’uomo, misericordia infinita, attribuisca ad un adolescente la masturbazione come peccato quando essa è funzionale allo sviluppo ormonale e sessuale dell’individuo? E’ anche vero che non si può prescindere in maniera totale dalla masturbazione, e prima o poi si finisce per “cadere”. La prova è la polluzione notturna, emissione di sperma che il proprio inconscio provoca durante il sonno in maniera autonoma, sempre per la produzione di ormoni androgini. 3) Non è più verosimile che la masturbazione sia considerata peccato grave da Dio soltanto quando diventa una abitudine rovinosa per i rapporti di coppia o un qualcosa a cui è difficile rinunciare? Un po’ come la droga, il fumo, la lussuria, le dipendenze? Grazie, aspetto con ansia una vostra risposta, possibilmente in maniera fedele sia al Magistero Ecclesiastico che alle nozioni psicanalitiche che ho precedentemente illustrato. Dopotutto esse fanno parte della natura umana e la natura è il creato di Dio. Ricordatevi di me nelle vostre preghiere quotidiane, Gaetano
Risposta del sacerdote
Caro Gaetano, riprendo puntualmente tutte le tue affermazioni.
1. “Il Catechismo della Chiesa Cattolica ritiene, in perfetto accordo col Decalogo biblico, che la masturbazione è un peccato grave. E’ esso veniale o mortale?”. Sei onesto nel riconoscere che tanto il Magistero della Chiesa quanto la Divina Rivelazione considerino la masturbazione un peccato grave. Ma a tua volta chiedi: questo peccato grave come va considerato: mortale o veniale? Giovanni Paolo II, in Reconciliatio et Poenitentia, ha affermato che “il peccato grave si identifica praticamente, nella dottrina e nell’azione pastorale della Chiesa, col peccato mortale” (RP 17). A questo punto bisogna dire con Sant’Agostino: Roma locuta, causa finita (il Magistero ha parlato, la discussione è finita). Pertanto la masturbazione è oggettivamente un peccato mortale.
2. “La psicanalisi ha da tempo capito che la masturbazione è un atto naturale e comune a tutti gli uomini, che favorisce la produzione degli ormoni androgini”. Intanto sulla psicanalisi: non è una scienza esatta come la matematica, secondo la quale due più due fanno quattro, e fanno quattro per tutti e per sempre. Quante scuole vi sono nella psicanalisi! Ognuno dice la sua. E non può esser diversamente essendo in se stessa una scienza empirica, che parte dalle vicende umane e cerca di conoscere determinati meccanismi di carattere psicologico alla luce di alcune costanti. Ma questi meccanismi non sono interpretati univocamente. Inoltre la psicanalisi non dice che la masturbazione è comune a tutti gli uomini. Compirebbe un errore grossolano se dicesse questo, perché vi sono state e vi sono molte persone, di sesso maschile e soprattutto di sesso femminile, che non l’hanno mai conosciuta. Ancora: quand’anche tutti passassero per questa strada, non si può costituire un dato comportamentale come un criterio veritativo. Tutti, questo sì (almeno più o meno) hanno detto bugie, soprattutto da piccoli. Ma con questo la bugia non diventa criterio verità. Rimane bugia, falsificazione della realtà.
3. “Gli impulsi sessuali, che se non erro la Chiesa non considera peccaminosi (dopotutto non vedrei perchè debbano essere considerati tali visto che sono, per così dire, involontari e insiti alla natura stessa dell’uomo), sono all’origine della masturbazione stessa”. Sono d’accordo, ma questi impulsi non sono costrittivi. La masturbazione parte infine da un atto della volontà. Come ti ho detto, in alcuni questo ulteriore passaggio non c’è e stanno meglio di chi si masturba, stante il disagio interiore provato da tutti quelli che passano attraverso questo fenomeno.
4. “Nella fase adolescenziale, durante la pubertà, è in corso la formazione fisico-psicologica dell’individuo che porta a dei momentanei squilibri ormonali. Questo porta il ragazzo a conoscere il proprio corpo, a provare le prime attrazioni verso il sesso opposto, a compiere masturbazione che, vista in quest’ottica scientifica, diviene un modo per “formare” la propria natura sessuale”. Come ti ho detto, diverse persone cadono in questo peccato. Alcuni si rialzano subito o quasi, altri se lo portano dietro per anni e altri ancora per tutta la vita, pur essendo sposati. Il Signore, che indubbiamente ne sa più di tutti, ha detto: “In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato” (Gv 8,34). Caro Gaetano, io sono anche confessore. So per certo che tutti o quasi non avrebbero mai desiderato cominciare con questo vizio, che ormai li rende schiavi della concupiscenza e li fa star male perché sentono che è una vittoria dell’egoismo e della sensualità nella loro vita. Altro che aiuto ad aprirsi all’altro sesso! Semmai, la masturbazione aiuta ad aprirsi all’altro sesso in maniera sbagliata, considerandolo come oggetto di passione e di libidine. Senza dire che chi compie questo peccato avverte di perdere la presenza personale di Dio dentro di sé, e cioè sente – anche tangibilmente – di perdere la grazia, che è il tesoro più grande che una persona può possedere sulla terra.
5. “Molti adolescenti cattolici praticanti, come me, sono spesso assaliti da forti sensi di colpa e tristezza dopo l’atto”. Vedi che mi dai ragione sul senso di colpa e di tristezza. In confessione non ne trovo uno che sia contento di questo peccato. Ti ripeto, non ne trovo neanche uno. Tutti vorrebbero essere liberati.
6. “ma è anche vero che tutti i ragazzi si masturbano, allora mi chiedo”. È sbagliata la premessa. È un dato di fatto, rilevato anche statisticamente che non è come dici tu. Te lo garantisco.
7. “è possibile che Dio, creatore dell’uomo, misericordia infinita, attribuisca ad un adolescente la masturbazione come peccato quando essa è funzionale allo sviluppo ormonale e sessuale dell’individuo?” Come si fa a dire che è funzionale allo sviluppo! E invece è funzionale al contrario del vero sviluppo, tant’è vero che come tu stesso rilevi la masturbazione causa sensi di colpa e tristezza. L’autentico sviluppo di una persona causa sensi di colpa e tristezza? Dio non proibisce il male per gusti personali! Piuttosto, proibendo, avverte l’uomo che con quel peccato si danneggia.
8. “E’ anche vero che non si può prescindere in maniera totale dalla masturbazione, e prima o poi si finisce per “cadere”. La prova è la polluzione notturna, emissione di sperma che il proprio inconscio provoca durante il sonno in maniera autonoma, sempre per la produzione di ormoni androgini”. Ripeto: non è vero che prima o poi si finisce per cadere. Inoltre proprio l’espulsione autonoma nel sonno del surplus sta ad evidenziare che non è affatto necessario passare attraverso la strada indicata da te.
9. “Non è più verosimile che la masturbazione sia considerata peccato grave da Dio soltanto quando diventa una abitudine rovinosa per i rapporti di coppia o un qualcosa a cui è difficile rinunciare? Un po’ come la droga, il fumo, la lussuria, le dipendenze?” Ma l’abitudine rovinosa da che cosa è causata? Evidentemente da un atto che le è proporzionato. Se gli atti sono lievi, non causano dipendenze gravi. Al massimo causano dipendenze lievi. Solo gli atti gravi causano dipendenze gravi. Come è peccato grave l’assunzione della droga e non solo la dipendenza, così avviene anche nel nostro caso.
8. Ti ricordo molto volentieri nelle mie preghiere soprattutto perché tu giunga a presentarmi la prossima volta non già l’apologia della masturbazione, ma l’apologia della purezza. Questa, sì, favorisce il vero sviluppo, rende lieti, interiormente liberi, soprattutto pone le premesse per volare in alto e stare uniti a Dio cuore a cuore. Te lo auguro di cuore.
Ti saluto e ti benedico. Padre Angelo
Un sacerdote risponde
Chiedo una chiarificazione sulla gravità della masturbazione
Quesito
Caro Padre Angelo, è la prima volta che le scrivo, e colgo l’occasione per ringraziarla di cuore per la sua disponibilità. Mi chiamo A., ho 29 anni e vivo un’esistenza “normale”, tipica dei trentenni di oggi, incentrata sulla ricerca di un lavoro (sono avvocato ma sto svolgendo altri concorsi, in particolare quello per diventare magistrato), sulla condivisione dei momenti più belli con amici cari, sullo sport… Una componente essenziale della mia esistenza è data dalla fede, e dalla sua pratica in ambito parrocchiale. Vivo la Grazia di un legame estremamente solido e sincero col Parroco e con un bel gruppo di amici che frequentano la mia Parrocchia, con i quali condivido periodicamente e sistematicamente esperienze forti di preghiera, di approfondimento culturale e di carità. Credo, e sono contento di testimoniare la mia fede laddove se ne presenti l’occasione. Però, fin dall’adolescenza mi accompagna un “punto debole”: si tratta – riprendendo la definizione di una e-mail che le è già stata inviata – del “vizio solitario”. Io so che si tratta di un comportamento disordinato e da evitarsi, ma – soprattutto in particolari periodi di “vulnerabilità” – vivo il confronto come una lotta impari e spesso ne esco sconfitto. Ho letto il prezioso consiglio che lei ha già dato ad un altro fedele, e cercherò di farne tesoro. Ma la domanda che vorrei porle ha un’angolatura leggermente diversa. Si potrebbe riassumere così: questo tipo di peccato rientra nel novero dei peccati “mortali”? O invece può essere considerato un peccato “veniale”? Non si tratta di un quesito che nasca da una mia “pigrizia” nel confessarmi. Accedo al sacramento della Riconciliazione con una certa regolarità. Piuttosto, il mio dubbio è “sostanziale”: davvero un unico gesto disordinato può interrompere integralmente il rapporto con Dio e con il Suo Amore? E se io dovessi “ritardare” nel confessarlo, rischio di precludermi la salvezza eterna in caso di morte? Nella mia esperienza, avverto distintamente il carattere peccaminoso dell’atto, ma al tempo stesso non avverto un’interruzione nel mio rapporto con Dio e nelle mie attenzioni al prossimo che da tale rapporto prendono vita. E’ un “sintomo” del carattere veniale del peccato, o solo una mia falsa percezione? La ringrazio fin da ora per l’attenzione che vorrà concedermi, e le assicuro la mia povera preghiera quale sostegno alla sua preziosa attività pastorale.
A.
Risposta del sacerdote
Caro A., 1. ti ringrazio anzitutto per la bella testimonianza di vita cristiana che ci hai dato: la vita di grazia anzitutto, poi la vita nella comunità parrocchiale, la testimonianza e la condivisione di fede con i tuoi amici, la frequentazione del sacerdote che per te, da quanto arguisco, è anche un padre spirituale. La vita cristiana va vissuta così: in profondità, all’interno della comunità, nel rapporto con colui che il Signore ha messo a pascere il suo gregge. Sono contento anche del tuo desiderio di affermarti sempre di più nella vita sociale, così da mettere a disposizione di tutti e al meglio i talenti che il Signore ti ha dato. È importante anche la tua condivisione dell’attività sportiva con gli amici. Lo sport non è soltanto un hobby. È una necessità ed è anche un momento particolare per vivere la fraternità nella distensione e nell’agonismo. L’amicizia e la vita cristiana hanno bisogno di questi momenti. Penso a Pier Giorgio Frassati e alla sua passione per la montagna…
2. Ti ringrazio anche per la sincerità nell’esporre una fragilità, che oggi purtroppo è comune a molti. Sottolineo oggi, perché “non si può tacere che la masturbazione non è nota in tutte le culture, non essendo presente in ambienti dove esistono forti stimoli all’integrazione precoce dell’io e all’assunzione di responsabilità sociali e familiari; per cui non si può affermare che la masturbazione sia una fase obbligatoria della vita” (achille dedé, Gesti e parole espressivi dell’io, educazione alla maturità sessuale, pp. 120-121). Ma non è di questo che tu vuoi parlare, perché sei profondamente convinto che si tratta di un disordine. Mi poni invece il quesito sul piano dottrinale: se si tratti sempre di un peccato mortale, dal momento che tu poi vivi ugualmente la tua relazione con Dio e di carità verso il prossimo.
3. Ed ecco la risposta. Sul piano oggettivo “sia il Magistero della Chiesa – nella linea di una tradizione costante – sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (Dichiarazione Persona humana, 9). Il termine masturbazione non si trova nella Sacra Scrittura, ma “la tradizione della Chiesa ha giustamente inteso che questo peccato veniva condannato nel Nuovo Testamento quando parla di impurità, di impudicizia, o di altri vizi, contrari alla castità e alla continenza” (Dichiarazione Persona humana, 9). Inoltre è interessante il riferimento al senso morale dei fedeli che viene fatto dalla Dichiarazione citata. Per quanto oggi si cerchi di banalizzare il gesto, tuttavia il soggetto che lo compie avverte che si tratta di un disordine che lo lascia per terra. Giovanni Paolo II diceva che la sessualità tocca l’intimo nucleo della persona. E per questo uno si disorienta nel fondo di se stesso.
4. Ma anche su questo tu sei d’accordo. E mi chiedi se di fatto sia un peccato grave quando uno sente che la relazione con Dio e con il prossimo non è integralmente interrotta. Ebbene, caro Antonio, il peccato grave interrompe la relazione con Dio per quanto riguarda la carità, e cioè l’essere all’unisono col Signore, con la sua volontà. Ma non interrompe la relazione con Dio per quanto concerne la fede e la speranza, perché anche col peccato mortale uno continua a credere in Dio, a relazionarsi con Lui domandandogli perdono e chiedendogli aiuto. Non viene distrutta neanche l’opzione fondamentale per Dio, che può coesistere col peccato grave. Quando San Pietro ha rinnegato ripetutamente il Signore, non aveva smesso di stimarlo e, in qualche modo, anche di amarlo. Ma il suo rinnegamento è stato un peccato grave e ne pianse amaramente. Il peccato grave dunque è quel peccato che distrugge la carità, vale a dire l’amicizia col Signore, l’essere con lui una sola cosa, possederlo nel proprio cuore e godere della sua presenza. Ora la masturbazione è un peccato di questo tipo. Si continua a credere, ad avere una relazione con Dio. Ma questa relazione è bene diversa da quando ci si trova in grazia.
5. Tuttavia devo dirti ancora una cosa. Lo stato di grazia non si riacquista solo con la confessione. Lo si può raggiungere ben prima, attraverso un atto di sincero pentimento e anche attraverso atti di carità, fatti per amore di Dio e del prossimo e in espiazione dei propri peccati. Allora sebbene il peccato del vizio solitario sia grave, tuttavia può succedere che la comunione con Dio si riallacci prima della confessione, ma non senza il suo desiderio almeno implicito. E penso che sia proprio questo che capita a te sicché spontaneamente ti domandi se sia peccato grave o peccato veniale. È dunque peccato grave, ma non di rado la comunione con Dio viene riacquistata prima della confessione. Questo tuttavia non dà la possibilità di fare la santa Comunione, perché manca ancora la piena riconciliazione con Dio e con la Chiesa. Manca ancora l’espiazione del peccato, e questa viene attuata mediante il Sangue di Cristo che il Sacerdote versa sulla tua anima per purificarla, toglierle ogni macchia e santificarla. Pertanto qualora di capitasse di cadervi ancora, accostati con umile perseveranza alla Confessione. La tua Comunione sacramentale sarà vera Comunione, ben diversa da quella preceduta solo dal pentimento, per quanto sincero.
Ti ringrazio per la domanda. E penso che ti ringrazieranno molti nostri visitatori che attraverso la risposta possono ricevere maggiore chiarificazione su una questione delicata della nostra vita cristiana. Ti saluto, ti accompagno con la preghiera e ti benedico. Padre Angelo
Dal catechismo della Chiesa Cattolica:
492. Quali sono i principali peccati contro la castità?
2351-2359; 2396
Sono peccati gravemente contrari alla castità, ognuno secondo la natura del proprio oggetto: l’adulterio, la masturbazione, la fornicazione, la pornografia, la prostituzione, lo stupro, gli atti omosessuali. Questi peccati sono espressione del vizio della lussuria. Commessi su minori, tali atti sono un attentato ancora più grave contro la loro integrità fisica e morale.
2351 La lussuria è un desiderio disordinato o una fruizione sregolata del piacere venereo. Il piacere sessuale è moralmente disordinato quando è ricercato per se stesso, al di fuori delle finalità di procreazione e di unione.
2352 Per masturbazione si deve intendere l’eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. « Sia il Magistero della Chiesa – nella linea di una tradizione costante – sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato ». « Qualunque ne sia il motivo, l’uso deliberato della facoltà sessuale al di fuori dei rapporti coniugali normali contraddice essenzialmente la sua finalità ». Il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della « relazione sessuale richiesta dall’ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana ». 236
Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l’azione pastorale, si terrà conto dell’immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d’angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare, se non addirittura ridurre al minimo, la colpevolezza morale.
1856 Il peccato mortale, in quanto colpisce in noi il principio vitale che è la carità, richiede una nuova iniziativa della misericordia di Dio e una conversione del cuore, che normalmente si realizza nel sacramento della Riconciliazione:
« Quando la volontà si orienta verso una cosa di per sé contraria alla carità, dalla quale siamo ordinati al fine ultimo, il peccato, per il suo stesso oggetto, ha di che essere mortale […] tanto se è contro l’amore di Dio, come la bestemmia, lo spergiuro, ecc., quanto se è contro l’amore del prossimo, come l’omicidio, l’adulterio, ecc. […] Invece, quando la volontà del peccatore si volge a una cosa che ha in sé un disordine, ma tuttavia non va contro l’amore di Dio e del prossimo — è il caso di parole oziose, di riso inopportuno, ecc. —, tali peccati sono veniali ». 115
1857 Perché un peccato sia mortale si richiede che concorrano tre condizioni: « È peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso ». 116
1858 La materia grave è precisata dai dieci comandamenti, secondo la risposta di Gesù al giovane ricco: « Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre » (Mc 10,19). La gravità dei peccati è più o meno grande: un omicidio è più grave di un furto. Si deve tenere conto anche della qualità delle persone lese: la violenza esercitata contro i genitori è di per sé più grave di quella fatta ad un estraneo.
1859 Perché il peccato sia mortale deve anche essere commesso con piena consapevolezza e pieno consenso. Presuppone la conoscenza del carattere peccaminoso dell’atto, della sua opposizione alla Legge di Dio. Implica inoltre un consenso sufficientemente libero perché sia una scelta personale. L’ignoranza simulata e la durezza del cuore 117 non diminuiscono il carattere volontario del peccato ma, anzi, lo accrescono.
1860 L’ignoranza involontaria può attenuare se non annullare l’imputabilità di una colpa grave. Si presume però che nessuno ignori i principi della legge morale che sono iscritti nella coscienza di ogni uomo. Gli impulsi della sensibilità, le passioni possono ugualmente attenuare il carattere volontario e libero della colpa; come pure le pressioni esterne o le turbe patologiche. Il peccato commesso con malizia, per una scelta deliberata del male, è il più grave.
1861 Il peccato mortale è una possibilità radicale della libertà umana, come lo stesso amore. Ha come conseguenza la perdita della carità e la privazione della grazia santificante, cioè dello stato di grazia. Se non è riscattato dal pentimento e dal perdono di Dio, provoca l’esclusione dal regno di Cristo e la morte eterna dell’inferno; infatti la nostra libertà ha il potere di fare scelte definitive, irreversibili. Tuttavia, anche se possiamo giudicare che un atto è in sé una colpa grave, dobbiamo però lasciare il giudizio sulle persone alla giustizia e alla misericordia di Dio.
REm Iniscence
/ marzo 15, 2017Grazie per le sue parole e per essersi interessato al mio caso. Credo tuttavia che non rinuncerò alla masturbazione, essendo l’unico momento di piacere che mi concedo, visto che il resto della giornata è solo una successione di angosce e di patimenti vari. So già che anche se andassi a confessarmi, ricomincerei a praticare l’onanismo appena rientrato in casa. Sul fatto di andare all’inferno per l’eternità, bè, ho come il sospetto che sia talmente sovraffollato di gente che ha commesso “peccati” ben peggiori, che forse potrebbero mandarmi in Purgatorio. Lei cosa ne pensa?
andrea 89
/ marzo 15, 2017Penso che al posto di praticare la masturbazione potrebbe pregare e chiedere aiuto al Signore.
Penso che non sia giusto pensare al purgatorio come soluzione al problema. In Purgatorio va chi si è pentito dei propri peccati e per espiarli.
Dio vuole che tutti si salvino. Concede a tutti la grazia necessaria poi tocca a noi decidere di collaborare con Lui o rifiutare il suo aiuto.
Non è facile seguire Gesù e portare la croce però questa è l’unica via di salvezza perché Gesù è “la via, la verità e la vita”.
Prego per te. Un abbraccio!
Franca
/ aprile 9, 2017Ma se una donna si ritrova i un marito impotente e non vuole divorziare ne commettere adulterio , non può essere giustificata se si masturba? Se puoi aggiungiamo che quella donna è ancge qsterile e quindi anche il rapporto con il coniuge non avrebbe finalità di procreazione, commetterebbe lo stesso peccato d con la masturbazione?
roberto
/ giugno 5, 2018io non ho bene capito una cosa che penso sia importante,molto importante e cioe’ se la masturbazione è in atto contrario alla legge di dio.nei comandamenti si afferma di non commettere adulterio’ non di non commettere atto impuro che non è proprio menzionato,solo in alcuni versetti di parla in generale di impurita’.il vivere la propria soddisfazione di bisogni fisiologici tenendo conto di quello che afferma la sacra bibbia e cioe’ che non sia un peccato difatti potrebbe far vivere diversamente questo bisogno dell’uomo,
roberto
/ giugno 5, 2018potro’ sembrarvi non giusto ma secondo me la masturbazione non è un peccato per la legge di dio,infatti nei dieci comandamenti si afferma di non commettere adulterio’ non di non commettere atto impuro che non è proprio menzionato.
quando si parla di impurita’ se ne ha traccia in alcuni versetti biblici e penso che appunto la masturbazione non sia peccato,
vivo da molti anni da quando o conosciuto un centro psichiatrico in lombardia se mi sono aperto molto con psicologhe che mi hanno aiutato a capirci qualcosa di piu’.
oggi mi sento sereno non sono sposato e vivo bene la mia sfera personale intima nel senso che soddisfo sporadicamente e frequentemente i miei bisogni e mi senti bene a livello umano e sociale
andrea 89
/ giugno 5, 2018Roberto, la masturbazione è un peccato ed è contro la legge di Dio. L’impudicizia e impurità vengono menzionate spesso da San Paolo nelle sue lettere. Inoltre ti ricordo che la fuoriuscita del seme ha una sua funzione: quella della procreazione. Quindi sprecare il proprio seme, attraverso la masturbazione volontaria, è un peccato, è un atto disordinato anche dal punto di vista della legge naturale.
Paul
/ Maggio 19, 2021La dispersione di seme NON è peccato, diversamente sarebbe peccato anche la polluzione notturna, che è un fenomeno naturale e non va contro la legge di Dio. Il seme di per sé non è vita, altrimenti uno sterile potrebbe fare ciò che vuole, tanto non commetterebbe nessun’infrazione, in quanto incapace di generare la prole. Tutta questa questione è ascrivibile alla vicenda di Onan, che è stato fatto morire da Dio, poiché non aveva dato discendenza al fratello, non perché avesse disperso il suo seme. Tutti i rapporti non procreativi, quali il sesso orale, sesso anale e anche la stessa masturbazione sono peccati veniali, cioè non offendono Dio direttamente. L’uso del preservativo è peccato mortale, poiché rende artificioso il rapporto, facendo venir meno il totale appagamento, questo lo si applica sia nel rapporto vaginale sia negli altri tipi; anche usare il preservativo nella masturbazione è peccato mortale. I peccati veniali vanno confessati, ma non per questo bisogna ingigantirne la questione. Per quanto riguarda le parole di San Paolo, esse sono un richiamo alla santificazione, rivolto a coloro che intendono seguire Dio con la propria anima, corpo e mente: fare voto di castità e di purezza è una promessa che si fa a Dio, affinché diventiamo una cosa sola con Lui, astenendoci dai piaceri terreni, in particolar modo quelli della carne.
Amici di Fulton Sheen
/ Maggio 20, 2021C’è una bella differenza tra la masturbazione o dispersione peccaminosa del seme e la polluzione notturna… quest’ultima è involontaria e non costituisce peccato, mentre l’altra è volontaria e come insegna il magistero della Chiesa è un peccato oggettivamente mortale. Tutti i rapporti non procreativi che hai elencato sono dei peccati contro natura, ancora più gravi della fornicazione. La Chiesa insegna che il piacere sessuale non è peccaminoso solo se vissuto nel rapporto coniugale, come fine nel matrimonio: per la procreazione e l’unione tra gli sposi. L’invito alla castità perfetta che fa San Paolo non esclude dalla virtù della castità che ogni cristiano deve vivere e coltivare nel matrimonio o individualmente per mantenersi puro ed essere in grazia di Dio.
San Paolo: “Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.” (Ebrei 13, 4).
“O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!” (1Corinzi 6:9-11).
Ti consiglio vivamente di seguire il magistero e l’insegnamento della Chiesa Cattolica che è il Corpo Mistico di Cristo.
Gerardo
/ ottobre 19, 2018Leggo da diversi fonti mediche che l’atto previene il cancro alla prostata, e che se non è compulsivo fa bene alla salute. Dalla mia esperienza di pecatore, vivo questa debolezza umana come se improvvisamente qualcosa dentro mi toglie la pace e la ragione, e mi perseguita mi tormenta finch’è non cedo. In un primo momento, avverto come una liberazione un momentaneo benessere, poi sopraggiuge la ragione dello Spirito con la consapevolezza nella mia coscienza di aver di nuovo commesso un peccato grave contro Dio e di aver perso la Grazia Santificante. Grave proprio perchè il peccato viene rimesso solo con il Sangue Preziosissimo di Gesù, anche il più piccolo. Questo è il dolore più grande che provo come Cristiano rinnovare la Dolorosa Passione di Gesù. Come vincere le paure di natura umana e queste tentazioni. La preghiera, fuggire, non sempre riescono a difendermi. Infatti resta nel mio cuore il dolore profondo di aver tradito il Signore. Prego il Signore di donarmi una Grazia speciale, la forza di perseverare per vincere queste tentazioni, altrimenti è un continuo riproporsi all’ infinita Divina Misericordia di Dio, ma con la debolezza di poter ricadere di nuovo. Guariscimi Signore e sarò guarito, salvami e sarò salvato, si il mio vanto sei tu. Geremia 17,14.
andrea 89
/ ottobre 19, 2018Di sicuro, come hai ben spiegato anche tu, le fonti mediche si sbagliano. Non esistono giustificazioni al peccato. Continua a pregare, a ricevere la comunione e se ricadi fai una buona confessione con il proposito di non peccare più. Tieni sempre in mente i quattro novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso. Consacrati al cuore immacolato di Maria e a quello di Gesù. Cerca di recitare tutti i giorni il Santo Rosario perché la protezione della Madonna è potentissima contro le tentazioni del Demonio, del mondo e della Carne. Se riesci leggi i libri dei santi insieme alla Bibbia. A me tutto questo aiuta molto. Lo so che è difficilissimo ma questa vita è un combattimento senza sosta però con la Grazia di Dio possiamo vincere.
Ti ricordo nelle mie preghiere! Un abbraccio!
Anonimo
/ novembre 7, 2019Padre Angelo,da qualche mese a questa parte sono stato assalito da un forte dubbio che riguarda il mio orientamento spirituale.Premetto che non sono praticante,è parecchio tempo che non assisto ad una messa o ad un sermone.
All’inizio dell’anno scorso sono entrato in un periodo di depressione più o meno grave che è durato per più di un anno e mezzo.Ne sono uscito da solo,Dio non c’era.E questo mi ha portato a farmi delle domande.Così mi sono ritrovato a leggere una passo della Bibbia Nera o Bibbia Satanica,a sua discrezione.
Mi ha molto colpito l’importanza che i satanisti conferiscono all’Io,vedono le potenzialità dell’individuo,cosa che invece il cristianesimo non valorizza.
E sinceramente preferisco di gran lunga un dio al cui cospetto io non mi debba prostrare,bensì un dio che mi cammini affianco e che io possa riconoscere in situazioni difficili.
Vorrei un suo sincero parere su questo commento.
Cordialmente,L.
andrea 89
/ novembre 8, 2019Mi scusi ma questo non è il sito di Padre Angelo. Per scrivergli deve andare sul suo sito:
Giovanni
/ agosto 17, 2020Caro padre Angelo vorrei un suo consiglio sono un cattolico praticante ho timore di Dio vado in chiesa , partecipo alla messa quasi ogni domenica, insomma mi impegno di fare la vita da buon Cristiano, sono un uomo sposato con due figli però sono un po’ turbato cerco di andare d,accordo con la mia famiglia anche se oggi è difficile con una società che va alla deriva ciò che voglio dirle è che ho una moglie troppo possessiva e questo mi fa star male, non mi lascia libero troppo geloso di me non sopporto che mi deve far andare sempre dai suoi genitori e questo mi provoca rabbia perché ci sono altri figli che ci vanno quando le capita il turno, io purtroppo i miei genitori non ci sono più e lei è morbosamente è attaccata a loro e guai quando mi oppongo ad andarci anche i miei figli mi costringono; e questo mi fa stare male e un,altra cosa le devo confessare che sono attratto dalle donne e per fragilità umana quando mi vedo osservato mi viene voglia di masturbarni vorrei un suo consiglio mi scuso per avermi dilungato e le auguro buone vacanze.
Amici di Fulton Sheen
/ agosto 17, 2020Carissimo, questa è una condivisione di un articolo di Padre Angelo. Per scrivergli direttamente deve andare su questo sito dove troverà la sua mail: https://www.amicidomenicani.it/contatti/
Aldo
/ ottobre 3, 2020Caro padre Angelo, le volevo porle una domanda che da molto tempo mi assidua a cui non riesco a trovare una risposta.
Il voler bene un cane domestico, come per esempio abbracciarlo e dargli un bacetto sulla testa, può essere mica considerata zoofilia e quindi un atto impuro. Grazie in anticipo per la risposta
Amici di Fulton Sheen
/ ottobre 4, 2020Buongiorno! Questo non è il sito di Padre Angelo…per scrivergli troverà la mail sul suo sito: https://www.amicidomenicani.it/un-sacerdote-risponde/
Comunque direi che non è assolutamente un atto impuro provare un semplice affetto verso un animale attraverso i gesti che ha elencato.
Grazie!
Marta Avanzini
/ ottobre 30, 2020Sono in profondo disaccordo.La psicanalisi è una branca della scienza, e non si può scindere il corpo dalla mente..l’ atto masturbatorio è un atto naturale e per nulla peccaminoso, e questo mi è stato detto proprio da un sacerdote tempo fa, durante la confessione.Questo sacerdote mi ha detto in maniera chiara che la masturbazione, ovviamente senza l utilizzo di materiale pornografico perché ciò sarebbe immorale e squallido e penso anche io personalmente questo, se fatta rispettando il proprio corpo e unendo l atto di auto gratificazione fisica con l’ aspetto emotivo, è da considerarsi un atto non peccaminoso.Ma è ovvio: siamo si fatti di spirito ma abbiamo anche una componente fisica, fisiologica che nulla ha a che vedere con atti di perversione.Io sono totalmente contraria all infedeltà,alla prostituzione a tutte quelle forme squallide di sesso.Ma se una persona, soprattutto ancora giovane, è single non è possibile a livello fisiologico che non abbia per anni orgasmi e pulsioni sessuali.Ovviamente l atto masturbatorio non deve assumere carattere morboso, ossessivo, ma sottolineo nuovamente che siamo esseri umani fatti di carne ed ossa oltre che di spirito e non siamo oggetti asessuati.La privazione della componente sessuale può dare segni di malessere anche psico fisico.Parlo da persona anche informata, in quanto pur non essendo medico, sono laureata in scienze naturali e ho studiato materie come fisiologia e anatomia umana.I peccati sono ben altri, in ambito sessuale, come dicevo prima, sono la prostituzione, l infedeltà, l avere rapporti occasionali con partner privi d amore..questi sono peccati.Ma l’ atto di autoerotismo, insegnano gli psicologi e i medici ( seri e competenti) ha un effetto benefico sotto molteplici punti di vista fisici, emotivi, psichici.La chiesa dovrebbe adeguarsi, e queste parole mi sono state dette proprio da quel saggio e per nulla ottuso sacerdote di cui parlavo all inizio.E non direi proprio fosse un sacrilego, un immorale, anzi era un uomo serio, coscienzioso, ma al tempo stesso aperto di mente.
Amici di Fulton Sheen
/ ottobre 31, 2020Con tutto il rispetto, il sacerdote che le ha detto queste cose ha commesso un grave errore perché il suo pensiero è sbagliato e va contro il sesto comandamento (non commettere atti impuri) e contro il magistero della Chiesa Cattolica. Infatti, nel catechismo si legge:
“2352 Per masturbazione si deve intendere l’eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. « Sia il Magistero della Chiesa – nella linea di una tradizione costante – sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato ». « Qualunque ne sia il motivo, l’uso deliberato della facoltà sessuale al di fuori dei rapporti coniugali normali contraddice essenzialmente la sua finalità ». Il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della « relazione sessuale richiesta dall’ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana ».
Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l’azione pastorale, si terrà conto dell’immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d’angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare, se non addirittura ridurre al minimo, la colpevolezza morale.”
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm
I medici e gli psicologi, soprattutto quelli freudiani, si sbagliano sulla sessualità. Le consiglio di seguire ciò che dice la Chiesa e l’esempio dei santi….non ascolti i pensieri e gli insegnamenti sbagliati dei sacerdoti che si vogliono adeguare al mondo.
clesinger93
/ febbraio 3, 2021Ho ventisette anni, sono da sempre single e sono ancora vergine (nel senso più pieno del termine: non ho mai baciato una ragazza, per essere chiari), ma, per due anni della mia vita, dai ventidue ai ventiquattro, ho peccato dell’orribile peccato della masturbazione. Stavo malissimo per questo, e sono caduto in una forte depressione. Il male non viene per nuocere, nei disegni divini. Nella terapia prescrittami da un valente neurologo cattolico di Milano, il farmaco ricaptatore della serotonina (Efexor) mi ha tolto dalla mente e dal corpo tutta la libidine colpevole dei miei bruttissimi peccati, che tanto mi facevano stare male. Ho conquistato, anche grazie a questo farmaco, la serenità e la pace perduta. Lo consiglio a tutti come efficace aiuto, se proprio non si riesce a smettere. Ci vuole però il dosaggio da 150 mg (due compresse al giorno) perché quello da 75 m non basta per questo scopo. Io non considero questa via farmacologica una via scorretta o ingiusta, ma un aiuto vero, concreto: mi è stato dato da un medico che, forse inconsapevolmente (per vergogna non gli avevo parlato del mio peccato) ha risolto una situazione che stava diventando una per me una tragedia morale. Ho pensato di condividere questa testimonianza con voi
Amici di Fulton Sheen
/ febbraio 3, 2021Grazie mille per la tua bella testimonianza. Sono d’accordo con te, la via farmacologica non è scorretta e neanche ingiusta. Ad esempio, San Giuseppe da Copertino, soprannominato il santo dei voli per le sue tante levitazioni, soffriva molto spesso fortissime tentazioni carnali e usava il tabacco (al tempo non esistevano i nostri farmaci) come mezzo per combatterle, insieme alla Grazia di Dio (Sacramenti e preghiera) che naturalmente è sempre la medicina fondamentale a cui si possono anche aggiungere altri mezzi ma di cui non si può fare a meno.
Paul
/ Maggio 19, 2021A quale neurologo di Milano ti sei rivolto? Se ti va di dirlo. L’uso dei farmaci non lo ritengo ingiusto, però essi hanno degli effetti collaterali, ma se per te rappresentano un valido aiuto per vincere i tuoi sensi di colpa, io non sono nessuno per impedirti di assumerli.
Anonimo
/ agosto 19, 2021Buongiorno premetto che sono cattolica praticamente e ho un buon rapporto con i miei sacerdoti e la gente che frequenta la.mia stessa parocchia ma ho una domanda in merito alla masturbazione se si si hanno impulsi che non si riescono a trattenere appunto perché penso che siano naturali ,e si sente “purtroppo “il bisogno di masturbarsi altrimenti si sta “male”è davvero così grave? Penso che non si faccia male a nessuno, resto in attesa do una una sua risposta grazie
Amici di Fulton Sheen
/ agosto 19, 2021Buongiorno!
Sì, la masturbazione è un peccato oggettivamente grave anche se si commette da soli. Non è peccato sentire gli impulsi e le tentazioni della carne ma è peccato il soddisfarle. Già il pensiero impuro è da combattere perché porta all’atto impuro e peccaminoso come ad esempio la masturbazione. Bisogna combattere contro queste tentazioni collaborando con la Grazia di Dio attraverso la mortificazione, la preghiera e i sacramenti. La virtù della castità è un dono che dobbiamo chiedere al Signore continuamente e coltivarlo collaborando con Lui.
Ti consiglio di leggere il catechismo della Chiesa Cattolica che spiega benissimo il sesto comandamento. Ecco qui il link:
https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a6_it.htm